ACQUAPENDENTE


Acquapendente è un comune con 5.800 abitanti, dieci chilometri a nord del Lago di Bolsena, presso la Riserva naturale Monte Rufeno che si trova sulla riva opposta del torrente Paglia ; la cittadina è raggiunta dalla Via Cassia. Acquapendente deve il suo nome al fatto di essere situata nei pressi di numerose piccole cascatelle che confluiscono nel piccolo torrente Paglia, che segna il confine naturale tra Lazio e Toscana, sebbene il confine sia posto a qualche chilometro a nord del fiume. Il paese è stato storicamente per lungo tempo sotto il dominio di Siena, sebbene formalmente fosse stato lasciato in eredità alla chiesa dalla contessa Matilde di Canossa nel XII secolo. Nel XVI secolo il paese tornò sotto il dominio della chiesa e papa Gregorio XIII fece costruire un ponte sul torrente, i cui piloni costruiti dall'architetto Domenico Fontana sono ancora quelli che sostengono il ponte attuale. Dalla valle formata dal torrente Paglia è possibile vedere in lontananza il Monte Amiata, che con i suoi 1738 m è la vetta più alta della Toscana meridionale. Nella seconda metà del 1600, Acquapendente visse un periodo d'intenso sviluppo, dopo la distruzione del ducato di Castro avvenuta nel 1649. Papa Innocenzo X fece distruggere la città di Castro per ridurre l'importanza della famiglia Farnese nella parte settentrionale del Lazio e fece poi spostare ad Acquapendente la sede del vescovo di Castro. La nuova situazione fece aumentare l'importanza della cittadina all'interno dello Stato Pontificio. Questo spiega anche il motivo per cui il papa commissionò ad Alessandro Algardi la realizzazione di una statua rappresentante il busto del papa e la fece mandare ad Acquapendente dove è ora conservata all'interno della cattedrale. Nella cattedrale è conservata una pietra segnata con del sangue che si dice provenga dal Santo Sepolcro di Gerusalemme. La reliquia è conservata all'interno di una cripta di stile gotico molto interessante. La cattedrale è stata oggetto nel corso dei secoli di numerosi interventi di abbellimento, in particolare ci sono molte opere in terracotta dipinta. Acquapendente nel medioevo era circondata da una cinta muraria della quale sfortunatamente non resta molto perché fu distrutta nei momenti di espansione della cittadina, resta comunque una delle torri principali, recentemente ristrutturata. Interessante da vedere è Basilica Cattedrale del Santo Sepolcro; La Cripta della Basilica del S. Sepolcro;  La chiesa di S. Giovanni; Chiesa di San Francesco; Torre Julia de’ Jacopo; Museo del Fiore Museo della città
  • Acquapendente Panorama

    Acquapendente Panorama

  • Acquapendente Municipio

    Acquapendente Municipio

  • Basilica di San Sepolcro Acquapendente

    Basilica di San Sepolcro Acquapendente

  • Torre Alfina castello Acquapendente

    Torre Alfina castello Acquapendente

  • Acquapendente Basilica San Sepolcro Cripta

    Acquapendente Basilica San Sepolcro Cripta

  • Torre Julia de Jacopo

    Torre Julia de Jacopo

  • Chiesa di San Francesco Acquapendente

    Chiesa di San Francesco Acquapendente

Collegati al sito del comune

Cosa vedere di interessante


Torre Alfina


Storia  VIII sec., secondo i Comentari Historici di Monaldo Monaldeschi, sarebbe stato Desiderio, ultimo re dei longobardi, a costruire la torre centrale, detta del cassero, intorno alla quale è sorto il borgo; gente dei luoghi vicini avrebbe cercato riparo intorno a questa torre fatta in fortezza. 809, intorno a quest’anno si sarebbe stabilito a Orvieto uno dei fratelli di Carlo Magno scesi in Italia, dando origine alla famiglia Monaldeschi; questa prese il controllo di molti castelli della zona estendendo il suo potere anche su Torre Alfina, almeno fino al 1314, anno in cui la famiglia rivale dei Filippeschi, di parte ghibellina, li costrinse ad abbandonare il territorio; nel 1316 i Monaldeschi ritornano al potere. 1527, durante il sacco di Roma il napoletano Fabrizio Maramao espugna il castello per saccheggiarlo, ma non riesce a conquistare il cassero, difeso strenuamente dalla gente di Trevinano, schierata con la popolazione di Torre Alfina. 1553, il castello con i suoi possedimenti passa in eredità a Francesco Sforza della Cervara, capitano di cavalleria per molto tempo al soldo dei Farnese, al quale si deve la trasformazione del vecchio maniero in ricca abitazione rinascimentale; estinta la casata dei Monaldeschi, il castello nella seconda metà del XVII sec. è trasmesso in eredità ai marchesi Bourbon del Monte, con i quali comincia il declino. 1867, il generale Giovanni Acerbi, luogotenente di Garibaldi, sceglie il castello come quartier generale ai confini dello Stato Pontificio per la sua posizione geografica tale da scoraggiare gli attacchi. 1880, il castello è acquistato, insieme alla tenuta di circa 30 km di circonferenza, da Edoardo Cahen, che per questo prende il titolo di marchese di torre Alfina; è lui ad iniziare l’opera di restauro e ristrutturazione del castello, che sarà completata dal figlio Teofilo Rodolfo secondo lo stile neogotico allora di moda. Interessante da vedere:

  • il castello,
  • il palazzo Monaldeschi,
  • la chiesa parrocchiale dove sono conservate due tele tardo cinquecentesche e due pale d’altare del secolo XVII.
  • All’interno del borgo una serie di targhe in ceramica ricordano i luoghi scomparsi mentre
  • Chambre d’Amis, mostra permanente d’arte contemporanea all’aperto, valorizza gli angoli più significativi.
Il Castello di Torre Alfina è aperto al pubblico per le visite il sabato dalle ore 14.30 alle ore 18.30 e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle ore 16.30; per informazioni e prenotazioni visitare il sito www.castellotorrealfina.com, scrivere a info@castellotorrealfina.com o telefonare ai numeri 0761/445160 – 0763/716106 – 320/2391536.  

Tel. 0763 716206

Pro Loco torre Alfina, loc. Belvedere

turismo@comuneacquapendente.it

www.torrealfina.net - www.prolocotorrealfina.it - www.comuneacquapendente.it


Museo della città


Il Museo della città si colloca nell’ambito urbano della via Francigena, con sede principale presso il Palazzo Vescovile costruito in seguito all’istituzione della nuova diocesi di Acquapendente da parte di Papa Innocenzo X, con la Bolla In supremo militantis Ecclesiae throno del 13 settembre 1649. La forma attuale del complesso edilizio, del quale è possibile visitare i sotterranei con le celle delle carceri pontificie, deriva da successive trasformazioni e ampliamenti avvenuti tra la fine del secolo XVII e la metà del XVIII. Il Museo occupa il piano primo con il Salone degli Stemmi e le sale dell’appartamento privato del vescovo con la cappella.Il Museo della città di Acquapendente ospita una sezione dedicata alla Via Francigena. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 16 aprile 2011 alla presenza dell’Onorevole Silvia Costa, parlamentare europeo, dei direttori del Museo Renzo Chiovelli e Francesca Fiorentini, del Sindaco Alberto Bambini e dei cittadini che hanno partecipato a questo importante evento.

Orario invernale (1 ottobre-30 marzo): venerdì, sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.30 Orario estivo (1 aprile-30 settembre): venerdì, sabato, domenica: 10.00-13.00 e 15.30-19.

Tel 0763 7309205 Fax 0763 711215 Centro Visite Torre Julia de' Jacopo - Numero Verde 800/411834

Palazzo Vescovile, Via Roma 85

museo.civ.dioc@comuneacquapendente.it


Torre Julia de’ Jacopo


Il Centro Visite è inoltre sede di un punto vendita di prodotti tipici locali, artigianali e biologici e un fornito book-shop. Alle attività della Torre Julia de’ Jacopo sono da poco associate le attività del sito www.etul.it che comprendono una sezione dedicata allo sviluppo turistico e alla vendita on line dei prodotti locali già in vendita all'interno della Torre stessa. La Torre Julia de' Jacopo, già P.ta S. Sepolcro, fu così chiamata in onore della fanciulla aquesiana, che il 18 gennaio 1550, con la sua prontezza, riuscì a bloccare l'ingresso ai soldati nemici.  Oggi, la Torre, che sembra ancora posta a guardia del paese, ospita al piano terra il centro visite della Riserva Naturale Monte Rufeno, un punto informativo e un punto vendita di prodotti tipici e dell'artigianato locale. Al piano superiore della Torre Julia de’ Jacopo, si trovano dei locali in cui sono stati raccolti ed esposti reperti di ceramica medievale frutto degli scavi condotti nel centro storico di Acquapendente dalla sede locale dell'Archeoclub d'Italia. Gli scavi effettuati nel centro storico, hanno portato alla luce reperti che testimoniano quella che fu l’antica tradizione ceramica aquesiana, sin dal XIII secolo. Il museo ospita gli importanti, e tipologicamente vari, reperti di maiolica arcaica, dipinti in ramina e manganese con stemmi araldici, figure umane e antropomorfe, motivi vegetali e geometrici, che sono stati rinvenuti negli scavi dell’ex convento di S. Agostino in Acquapendente. L’esposizione dei numerosi reperti è preceduta da una sezione che illustra la storia e le tecniche ceramiche aquesiane.

Orari di apertura: • Da Martedì a Sabato ore 9.00-13.00/16.00-19.00 • Domenica ore 10.00-13.00 • Lunedì chiuso Servizi offerti: • centro visite • informazioni di carattere ricettivo, ludico e didattico, utili per trascorrere delle piacevoli giornate ad Acquapendente o nelle immediate vicinanze • informazioni su prodotti e luoghi (cantine, frantoi etc…) per il turismo enogastronomico • prenotazioni per attività didattiche ed aperture straordinarie dei Musei • materiale informativo, come guide e cartine, per organizzare il soggiorno autonomamente • punto vendita di prodotti tipici locali, artigianali e biologici e un fornito book-shop.

Numero Verde: 800-411834 (interno 0) Tel.: 0763/730065 Fax: 0763/731175

torrejulia@tiscali.it

www.etul.it


Chiesa di San Francesco Acquapendente


Consacrata nel 1149 dal Vescovo di Orvieto Aldobrandino, la chiesa di San Francesco venne affidata ai minori conventuali nel 1253.  In origine a forme gotiche, fu poi rimaneggiata nel 1747 secondo canoni barocchi. A fianco della facciata si trova il campanile del 1506, eretto su progetto di Raffaele da Prato con bifore ai primi due piani e monofore all'ultimo, completato soltanto nel 1934. All’interno, nel secondo altare di destra, si conserva un crocefisso in legno del XIII secolo attribuito a Lorenzo Maitani mentre nel secondo altare di sinistra si trova una statua dorata dell’Assunta, opera del fiammingo Carlos Duames della fine del '600. Lungo il perimetro della chiesa sono dislocate quattordici statue lignee di ottima fattura, intagliate nel 1751 da Giovanni Bulgarini da Piancastagnaio, le quali rappresentano a grandezza naturale i dodici apostoli e i santi Giuseppe e Giovanni Battista. Meritano particolare attenzione gli affreschi del coro. Nella parete finestrata si osserva La gloria del Paradiso con L’incoronazione dell’Assunta, sulla destra la canonizzazione di S. Antonio da Padova e a sinistra i funerali del santo. Nella volta divisa in quattro settori, vi sono le allegorie di dodici virtù. Il ciclo è firmato “F.I.L.A. 1645”cioè “Frater Julius Leonardus Aquipendi”, tuttavia è da attribuire a Francesco Nasini, che firma altre opere all’interno della chiesa. Sono inoltre presenti, in luogo custodito, altre notevoli opere d’arte come un S. Bernardino di Sano di Pietro e una Madonna di anonimo fiorentino, entrambe risalenti al XV secolo. Dal chiostro si accede alle sacrestie recentemente restaurate che saranno sede di una pinacoteca.


La chiesa di S. Giovanni Acquapendente


La chiesa di S. Giovanni, consacrata nel 1149, si trova a destra di quello che fu il palazazzo fatto costruire da Ascanio Sforza nel 1535 ,che diviene proprietà dei frati Minori Osservanti nel 1617 che ne fecero il loro convento La chiesetta, come anche il resto del complesso in cui è inglobata, ha subito, nel tempo, numerose manomissioni specie nel periodo ottocentesco.  Convento we chiesa sono ora di proprietà del Comune di Acquapendente e ospitano la casa di riposo per anziani dedicata a San Giuseppe


La Cripta della Basilica del S. Sepolcro


 La cripta del S. Sepolcro costituisce, per il gioco di colonne ed archi e per la sua antica origine (seconda metà del X secolo), uno degli esempi più caratteristici ed importanti di cripte romaniche in Italia. Occupa lo spazio sottostante il transetto e l’abside della omonima cattedrale; le 24 colonne che la costituiscono suddividono la pianta in nove piccole navate, coperte da volte a crociera costolonate, che formano una caratteristica “T”. La peculiare forma dei capitelli e le proporzioni delle colonne rispetto alla volta suggeriscono l’ipotesi che la costruzione si sia protratta nel tempo, fino alla fine del secolo XI, visto il contrasto esistente tra la barbara complessità dei capitelli delle colonne in pietra dura e le strutture delle volte a crociera in tufo. Le decorazioni dei capitelli sono dominate da figure zoomorfe che si alternano con grandi varietà di soggetti e forme tra le quali uccelli, composizioni vegetali, teste di ariete. Al lato della scalinata di accesso di sinistra sono visibili resti di affreschi del XIII-XV secolo: una Natività e le figure di Santa Caterina d’Alessandria e S. Michele Arcangelo; al centro della cripta, una doppia scalinata, scavata nella pietra, permette di raggiungere il sacello a forma di piramide rettangolare, riproducente il S. Sepolcro di Gerusalemme, con la presenza nel tabernacolo interno, di pietre incastonate che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue di Cristo durante la Passione, come attesta una iscrizione latina posta nel muro davanti all’apertura del sacello.


Basilica Cattedrale del Santo Sepolcro


La fondazione della basilica è da far risalire, secondo la tradizione, a Matilde di Westfalia (895-968), madre di Ottone I il Grande, la quale, in viaggio dalla Germania verso Roma, fece sosta ad Acquapendente e qui, spinta dagli eventi e da un sogno premonitore, ordinò di far costruire la chiesa. Originariamente a forme romaniche la basilica del S. Sepolcro ha subito, nel tempo, diverse trasformazioni fino al secolo XVIII quando, in conformità con i canoni del barocco settecentesco, venne interamente ricostruita la facciata e sostanzialmente modificata la navata centrale. Il suo interno si sviluppa su tre livelli: il superiore del transetto con l’altare centrale e le cappelle di S. Ermete e del Sacramento; il mediano con le tre navate; l'inferiore con la cripta romanica del XI secolo. La struttura originale della chiesa ritornò alla luce durante i lavori di restauro che si resero necessari dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale rivelando che anticamente le navate erano divise da due file di pilastri che differivano nella forma e nel numero (quattro a sinistra tre a destra). Di questi pilastri rimangono sulla sinistra, a terra, le quattro basi di diversa fattura “a croce lobata”, “circolare” ed “esagonale” e sulla destra il primo dei pilastri di forma ottagonale a mattoni.


Museo del Fiore


Il Museo del Fiore è all’interno della Riserva Naturale Monte Rufeno, loc. casale Giardino, a 2 Km. dal caratteristico borgo medievale di Torre Alfina, nel Comune di Acquapendente (VT). Un percorso espositivo, multimediale e ludico per scoprire le ricchezze e le tradizioni del territorio e per darne le chiavi di interpretazione. Un avvincente viaggio dal mondo dei fiori al mondo degli animali e dell'uomo, sulle loro tracce.

Il Museo del Fiore è aperto tutti i venerdì, sabato e domenica dell’anno e tutti i giorni festivi e prefestivi nazionali, ad esclusione di Natale (25/12) e Capodanno (01/01). I restanti giorni (lunedì-giovedì) il Museo può essere aperto su prenotazione per un minimo di 20 persone. orario invernale (ora solare): venerdì sabato domenica festivi e prefestivi 10.00–17.00 orario estivo (ora legale): venerdì sabato domenica festivi e prefestivi 10.00–13.00 15.00– 19.00 durante il mese di Agosto il Museo è aperto tutti i giorni: 10.00–13.00 15.00– 19.00

Biglietto d’ingresso € 3,00, con una riduzione a € 2,00 per gruppi di minimo 20 unità (escluso accompagnatore), studenti di settore universitari e di istituti superiori, anziani oltre i 60 anni. Il costo dei servizi didattici e aggiuntivi può essere richiesto al servizio informazioni, Numero Verde 800-411834.

Tel per informazioni: 800-411.834 interno 0 Tel direzione: 0763 7309224 fax 0763 711215

P.zza G. Fabrizio, 17

info@museodelfiore.it

www.museodelfiore.it


Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati utilizzano cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella informativa sulla privacy e cookies. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la nostra informativa sulla privacy e cookies. Cliccando su Continua, chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o proseguendo la navigazione in altra maniera, accetterai i nostri termini e condizioni. Cookie policy