MUSEO ORNITOLOGICO


Informazioni di base

Categoria Musei
Comune San Gimignano (SI)
Regione Toscana
Indirizzo Via di Quercecchio
Telefono 0577 940008
Sito Web Collegati
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I Musei di San Gimignano: itinerario tra arte e curiosità

San Gimignano: visitare i principali musei, dall'arte, al vino, alla cultura

San Gimignano: visitare i principali musei, dall’arte, al vino, alla cultura

I tanti musei a San Gimignano, per varietà e bellezza, rappresentano nel loro insieme un itinerario di conoscenza e turbamento, tra arte, scienza e cultura.

Dentro ai suoi musei si trova infatti custodito un tesoro inestimabile di storia, di vita, di sacro e profano, di natura e morte che molti non conoscono e non immaginano ma che vale da solo un viaggio in questa straordinaria città, attraverso strade e palazzi dal grande impatto evocativo, rimasti pressoché invariati nei secoli: dalla Sede storica dei Musei Civici al Museo della tortura, un caleidoscopico itinerario tra arte, inquietitudine e conoscenza. I tanti musei di San Gimignano rappresentano altrettanti percorsi nell’intimità storica e culturale, contemporanea e sorprendente, di una città ancora troppo poco conosciuta.

I Musei civici, in Piazza Duomo, all’interno del Palazzo Comunale

All’interno del Palazzo Comunale è ospitata la Sede storica dei Musei Civici, nella centralissima Piazza Duomo. Costruito tra il 1289 e il 1298 sulle rovine di un edificio preesistente e ampliato a più riprese nel Trecento e nel Quattrocento, il Palazzo era adibito a dimora del Podestà e fungeva anche da luogo di riunione del consiglio pubblico. Al suo interno trovano posto la Sala di Dante, o Sala del Consiglio, con i suoi affreschi a tema cavalleresco e la Pinacoteca, con opere che vanno dal XIII al XVII secolo. Dal Palazzo si ha accesso anche alla Torre Grossa, con la sua straordinaria veduta, da dove si arriva a scorgere, nelle giornate di miglior visibilità, il Monte Amiata ai confini con il Lazio e le Alpi Apuane e pistoiesi al confine con la Toscana. La sede dei Musei civici di San Gimignano occupa i due piani superiori e propone un percorso che si snoda tra le sale decorate da vari cicli di affreschi: nella sala del consiglio troviamo scene che raffigurano cacce e tornei, attribuite al pittore Azzo di Masetto e risalenti alla fine del ‘200, e la grande Maestà di Lippo Memmi, datata 1317; le scene inerenti l’amore a Palazzo si trovano invece all’interno della camera del Podestà, attribuite a Memmo di Filippuccio e dipinte all’inizio del ‘300.

La Pinacoteca: l’arte dal medioevo al rinascimento maturo

La Pinacoteca offre un percorso storico e artistico attraverso le tappe fondamentali dell’arte dell’epoca e del territorio sangimignanese: partendo dalle opere senesi e fiorentine, rispettivamente di Rinaldo e Coppo di Marcovaldo assieme al già citato Azzo di Masetto, fino ai pittori di fine ‘200; dalla prolifica stagione senese della seconda metà del ‘300 passando da Memmo di Filippuccio, Lippo Memmi e Niccolò di Ser Sozzo; dalle opere fiorentine e senesi tra Trecento e Quattrocento fra le quali si possono senza dubbio annoverare quelle di Taddeo di Bartolo, Lorenzo di Niccolò, il Maestro del 1419 fino alla rivincita fiorentina che segnò il successivo rinnovamento rinascimentale e che vede i propri maggiori esponenti in Filippino Lippi, Benozzo Gozzoli e Benedetto da Maiano; per finire con un affresco del Sodoma dei primi anni del ‘500 e con la celeberrima pala del Pinturicchio del 1511.

Il Polo museale di Santa Chiara, il museo archeologico, la Spezieria e la Galleria D’Arte Moderna

Il Polo museale di Santa Chiara ha sede nell’ex conservatorio di Santa Chiara, in via Folgore da San Gimignano e ospita al piano inferiore il Museo Archeologico e la Spezieria dello Spedale di Santa Fina, mentre al secondo piano ha sede la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea intitolata a Raffaele De Grada. La Galleria è il più importante spazio espositivo della città, all’interno del quale si tengono numerose mostre e rassegne artistiche. Il Museo Archeologico espone reperti di epoca etrusca, romana e medievale e rappresenta una collezione importante di storia materiale sangimignanese, nei suoi usi, costumi e tecniche utilizzate per realizzare i manufatti in ceramica e vetro. Quattro sale sono dedicate agli Etruschi, con reperti provenienti da insediamenti rinvenuti sul territorio e risalenti al VII – I secolo a.C. La sezione medievale occupa due sale: una in cui vengono illustrate le tecniche di produzione del vetro e della ceramica, mentre nella seconda sala sono esposti i lavori finiti che corrispondono ai corredi da mensa e da cucina del Medioevo e del Rinascimento. La Spezieria di Santa Fina trova posto al piano primo ed espone i contenitori in vetro e ceramica originari della Spezieria dello Spedale di Santa Fina, fondato nel 1253. L’allestimento ripropone l’aspetto dell’antica farmacia, con gli spazi suddivisi tra la bottega, adibita alla vendita, e la cucina, il luogo preposto alla preparazione dei medicamenti. Si trovano anche alcuni antichi farmaci, nei loro contenitori dell’epoca. La Galleria d’arte moderna e contemporanea è stata riaperta al pubblico nel 2002 e propone la propria collezione di opere commissionate ad artisti che vanno ogni anno ad incrementare questo già singolare patrimonio. Il critico Enrico Crispolti cura la sistemazione attuale. Tuttavia, solo una piccola parte del patrimonio artistico di San Gimignano è esposta, tra cui le tele di Raffaele De Grada – di cui la Galleria che da lui prende il nome espone opere famose quali ‘Fuga in Egitto’ e il ‘Ponte degli Scopeti'; sono presenti anche opere di Niccolò Cannicci, Renato Guttuso, Vinicio Berti, Luciano Bartolini, Marco Gastini, Sergio Vacchi, Carmelo Zotti.

Non solo arte: Il Museo Ornitologico

Il Museo Ornitologico è ubicato all’interno dell’oratorio della piccola Chiesa di San Francesco, risalente al XVI secolo e raccoglie la collezione della marchesa Marianna Panciatichi Ximenes d’Aragona Paolucci, chiamata sovente “Collezione Panciatichi”. L’intera raccolta si compone di 371 esemplari, la maggior parte dei quali proviene dalla tenuta del Monte, ubicata a metà strada tra San Gimignano e Certaldo, e risale al periodo che va dal 1866 al 1911 quando venne allestita all’interno dei locali della villa stessa. La marchesa, illustre malacologa nonché appassionata di ornitologia, fu un ospite di rilievo nei circoli naturalistici dell’epoca e donò la collezione al Comune di San Gimignano alla sua morte, avvenuta nel 1919; collezione che all’epoca contava 1260 esemplari contro i 696 superstiti, suddivisi in 253 specie. Il museo si propone di rappresentare un percorso conoscitivo e una panoramica dell’avifauna italiana ed europea, con note sull’evoluzione delle varie specie. La preparazione tassidermica è stata curata da Riccardo Magnelli, imbalsamatore del Museo della Specola fiorentino mentre alcuni esemplari hanno visto l’intervento del Dal Nero, conosciutissimo tassidermista veronese, che ha curato anche la preparazione della collezione Arrigoni degli Oddi, una delle più complete al mondo. La collezione occupa la sua attuale sede dal 1990 e l’esposizione, curata dal Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università di Siena e dall’Istituto Nazionale di Biologia della Selvaggina, presenta singolari esemplari di rapaci diurni e notturni, gruppi di uccelli acquatici, esemplari rari tra cui una albanella pallida, una schiribilla, un voltolino, un re di quaglie, tutti provenienti dal territorio della regione; è ricompresa nell’esposizione l’intera tipologia di anatre presenti sul territorio nazionale, un pollo sultano di origine siciliana e una gallina prataiola. La ricca collezione annovera anche specie ormai estinte, come il picchio rosso mezzano e il picchio rosso minore.

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